La Germania, leader mondiale nelle energie rinnovabili, ha recentemente deciso di raddoppiare la potenza fotovoltaica installata entro il 2030, passando da circa 50 gigawatt a 100 gigawatt, con l’obiettivo di raggiungere il 65% di fonti rinnovabili elettriche.

Obiettivi concreti
Questo ambizioso piano prevede una promozione su vasta scala del fotovoltaico, sia nelle applicazioni residenziali e commerciali che nei grandi impianti, attraverso aste dedicate che includeranno progetti di agro-fotovoltaico e fotovoltaico galleggiante. Inoltre, la riforma della legge EEG (Erneuerbare Energien Gesetz) introduce per la prima volta l’obiettivo di neutralità dei gas a effetto serra entro il 2050, focalizzandosi sul settore elettrico.
E in Italia?
In Italia, purtroppo, la situazione è meno rosea. Il nostro Paese continua a operare in maniera limitata nel settore delle energie rinnovabili, nonostante la retorica sulla sostenibilità e l’uso delle fonti energetiche pulite. Le installazioni annuali in Italia sono costantemente al di sotto di 1 GW di potenza, a differenza di Paesi come la Germania, la Spagna, i Paesi Bassi e la Polonia che hanno installato potenze considerevoli nel 2020.
Questa disparità è dovuta in parte alla ritrosia italiana nei confronti dei grandi impianti, alimentata da pregiudizi e disinformazione.
È essenziale superare queste barriere e favorire la convivenza tra fotovoltaico e agricoltura, con soluzioni che agevolino lo sviluppo congiunto dei due settori. La semplificazione delle procedure autorizzative è cruciale per sbloccare la realizzazione degli impianti, contribuendo significativamente all’occupazione nel settore. Secondo Confindustria Energia, tra il 2018 e il 2030, il fotovoltaico in Italia potrebbe generare un’occupazione temporanea media di circa 135.000 unità di lavoro annue dirette, indirette e indotte.
Per riuscire a seguire l’esempio della Germania, l’Italia deve quindi ripensare il suo approccio energetico, semplificare le procedure e incentivare la costruzione di impianti fotovoltaici su larga scala.
Solo così potremo aspirare a una transizione efficace verso fonti energetiche sostenibili e raggiungere obiettivi significativi nella lotta contro i cambiamenti climatici.
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